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Ricostruito in 3D il volto di Raffaello

Ricostruito in 3D il volto di Raffaello

Questa ricerca fornisce per la prima volta una prova concreta che lo scheletro riesumato nel Pantheon nel 1833 appartiene a Raffaello Sanzio e apre la strada a possibili futuri studi molecolari sui resti scheletrici, volti a convalidare questa identità e a determinare alcuni caratteri del personaggio correlati con il DNA come ad esempio i caratteri fenotipici (colore degli occhi, dei capelli e della carnagione), la provenienza geografica e la presenza di eventuali marcatori genetici che predispongono per malattie”, spiega la professoressa Olga Rickards, ordinario di Antropologia molecolare all’Università Tor Vergata

Infine, la ricostruzione è stata confrontata con gli autoritratti di Raffaello e con dipinti di altri autori al fine di valutare la possibilità che Raffaello Sanzio fosse il soggetto rappresentato.
“Numerosi indizi storico-artistici – commenta il Prof. Falconi – sono stati trovati per un particolare dipinto che rappresenta un soggetto a ora ritenuto ignoto”.

La stampa tridimensionale dell’elaborato, resa in un busto a grandezza naturale e realizzata da Fondazione Vigamus, sarà donata all’Accademia Raffaello e sarà esposta permanentemente nel museo “Casa Natale di Raffaello” in Urbino. 

Sara Fioravanti

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